Stagioni Diverse: l’ Autunno dell’innocenza – Il Corpo (Stand by me)

Immagine“Questa è la cosa peggiore. Quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.”

Quando è che una cosa è considerata importante? Ciò che per me può essere ragione di vita, per qualcun altro non è nient’altro che un passatempo e quello che per me è indispensabile, per qualcun altro è una facile rinuncia. Chiedersi cosa gli altri pensino dell’importanza che diamo a certe cose, molte volte, fa si che queste vengano sminuite a tal punto da perdere quel valore così profondo che avevano per noi all’inizio.

Ma condividere un’idea, una speranza, una passione, un desiderio, un’esperienza o un segreto, porta tutta la cosa ad un livello superiore: non ci sei più solo tu, con la tua idea, la tua speranza, la tua passione, la tua volontà, la tua esperienza, il tuo segreto, contro tutto il resto il mondo che ti incita a dubitarne, adesso, accanto a te, c’è qualcuno che ti sprona a far crescere quell’idea, a coltivare quella speranza, a tenere viva quella passione, a inseguire quel desiderio, a raccontare quell’esperienza e ascolta, senza alcun tipo di  presunzione, quel segreto.

C’è tutto questo in “Stand by me”: un quadro in cui è dipinta l’amicizia più vera, che nonostante tutto è destinata a finire, in una cornice di ricordi che non si sbiadiranno mai e di piccole conquiste, la cui soddisfazione si ricorderà per sempre ma difficilmente si ripeterà.

Quello che mi ha sempre lasciato l’amaro in bocca è il fatto che non abbia un lieto fine. I quattro amici, con l’andare del tempo, si perdono di vista, tre muoiono giovani senza riuscire a soddisfare nessuno di quelli che erano i loro sogni d’infanzia, e uno diventa si uno scrittore, come voleva, ma ammette che ciò che scrive non suscita ammirazione, non piace a gran parte del pubblico: è di nuovo lui da solo che tenta disperatamente di esprimere il proprio punto di vista contro il mondo che non ha abbastanza tempo,voglia, pazienza, capacità di immedesimazione per capirlo.

Ma forse il bello di questa storia è proprio questo: è reale.

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“Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perché le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono le cose che finché erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori.”

“Avevo dodici anni, quasi tredici, la prima volta che vidi un essere umano morto. Successo nel 1960, tanto tempo fa… anche se a volte non mi pare così lontano. Soprattutto la notte quando mi sveglio da quei sogni in cui la grandine cade nei suoi occhi aperti.”

 “ Impressioni diverse per persone diverse, dicono, ed è esatto. Così se vi dico estate, voi ricevete un insieme di immagini private, personali, che sono completamente differenti dalle mie. Regolare. Ma per me, estate significherà sempre correr lungo la strada verso il Florida Market con le monete che mi risuonano in tasca, la temperatura allegramente oltre i quaranta, i piedi nelle scarpe da tennis.”

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  “ Avevamo quasi raggiunto il ponte che porta la ferrovia dall’altra parte del fiume quando Teddy scoppiò a piangere. Fu come se una grande ondata interna di marea avesse schiantato un sistema accuratamente costruito di dighe mentali. Non esagero, fu altrettanto improvviso e altrettanto violento”.

 

“Sta a sentire, Teddy, che ti frega di quello che un vecchio sacco di merda come quello dice di tuo padre?…Questo non cambia niente no?”

“Teddy scosse la testa violentemente. Non cambiava niente. Ma sentirlo dire alla luce del sole, una cosa che doveva avergli girato all’infinito nella mente mentre lui era stesa a letto senza dormire e guardava la luna fuori contro su un vetro della finestra, una cosa a cui doveva aver pensato in quel suo modo lento e rotto finché non gli era parsa quasi una cosa sacra, cercare di darle un senso,, per poi doversi rendere conto che gli altri avevano liquidato suo padre semplicemente come un mentecatto…questo lo aveva steso. Ma non cambiava niente. Niente.”

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“Ci eravamo invitati al nostro funerale. Quest’ultimo pensiero ruppe la paralisi e scattai in piedi. Probabilmente a chi mi avesse visto sarei sembrato un pupazzo a molla di quelli che balzano fuori dalla scatola, ma a me diedi l’impressione di uno visto al rallentatore sott’acqua, che schizza su non per un metro e mezzo di aria ma attraverso centocinquanta metri di acqua, movendosi lentamente, movendosi con paurosa fiacchezza in mezzo all’acqua che si apre a fatica. Ma finalmente ruppi la superficie. Urlai “TRENO!”

“Credo che fu quel giorno che cominciai a capire un po’ come succede che un uomo diventa un temerario. Un paio di anni fa ho pagato venti dollari per vedere Evel Kneivel che tentava il salto sopra lo Snake River Canyon e mia moglie ne fu inorridita. Mi disse che se fossi nato nell’antica Roma sarei stato sempre nel Colosseo a piluccare grappoli d’uva e a guardare i leoni che sbudellavano i cristiani. Aveva torto… Non tirai fuori quei venti biglietti per guardare quell’uomo morire….ci andai per quelle ombre che sono sempre da qualche parte dietro i nostri occhi, per quello che Bruce Springsteen in una delle sue canzoni chiama le tenebre al limite del paese, e prima o poi credo che tutti vogliano sfidare quelle tenebre…”

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“ E sai una cosa Gordie? Per giugno prossimo saremo tutti divisi.”

“Che sai dicendo? Perché dovrebbe succedere una cosa del genere?”

“ Non è come le elementari, ecco perché. Tu sarai nei corsi di college. Io e Teddy e Vern saremo nei corsi professionali, a giocare a biglie con il resto dei ritardati, a fare posacenere e ripari per uccelli, Vern potrebbe addirittura dover andare al corso di recupero. Tu incontrerai un sacco di compagni nuovi, gente in gamba. E’ così che va, Gordie. E’ così che l’ hanno organizzata.”

 “Ti farei vedere io se fossi tuo padre!” disse con rabbia. “ Non te ne andresti in giro a cianciare di fare quegli stupidi corsi commerciali, se io fossi tuo padre! E’ come se Dio ti avesse dato qualcosa, tutte quelle storie che sai inventare, e ti dicesse: questo è quello che abbiamo per te ragazzo. Cerca di non perderlo. Ma i ragazzi perdono tutto se non c’è qualcuno che li tiene d’occhio, e se i tuoi sono troppo distrutti per farlo loro, allora dovrei farlo io”.

“In quel momento vidi una di quelle cose, la vidi con assoluta chiarezza e certezza. Era stato strappato via dalle sue scarpe. Il treno lo aveva strappato via dalle sue scarpe come aveva strappato via la via dal suo corpo. Questo finalmente mi illuminò. Il ragazzo era morto. Non era malato, non stava dormendo…era morto”.

 

“ Era un ragazzo della nostra età, era morto, e rifiutavo l’idea che potesse esserci alcunché di naturale in questo; la spinsi via con orrore”.

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Finalmente Chris parlò. “ Lo diranno”.

“Ci puoi scommettere che lo diranno. Ma non oggi, né domani, se è questo che ti preoccupa. Passerà molto tempo prima che lo dicano, credo. Anni, forse.”

Mi guardò sorpreso.

“ Sono spaventati Chris. Soprattutto Teddy, ha paura che non lo prendano nell’esercito. Ma anche Vern è spaventato. Ci perderanno un po’ di sonno, e ci saranno delle colte, ques’autunno, che ce l’avranno proprio sulla punta della lingua, lì lì per dirlo a qualcuno, ma non credo che lo faranno. E poi…sai una cosa? Può sembrare pazzesco, ma… credo che dimenticheranno perfino che sia mai successo.”

Si allontanò, sempre ridendo…come se non avesse il minimo pensiero al mondo, come se se ne stesse andando in un gran bel posto invece che solo a casa, in una casa ( una baracca, sarebbe più vicino alla verità) di tre stanze senza servizi e con le finestre rotte coperte di plastica e un fratello che probabilmente lo stava aspettando nel cortile davanti. Anche se avessi saputo la cosa giusta da dire, probabilmente non l’avrei detta. I discorsi distruggono le funzioni dell’amore….la parola è un danno….l’amore ha i denti; i denti mordono; i morsi non guariscono mai. Nessuna parola, nessuna combinazione di parole può chiudere quelle ferite d’amore. …se quelle ferite si asciugano, le parole muoiono con loro.”

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 “ Teddy e Vern lentamente divennero due facce come tante a scuola, nei corridoi o nell’aula delle punizioni delle tre e mezzo. Un cenno della testa, ciao ciao. Questo era tutto. Gli amici entrano ed escono nella nostra vita…qualcuno va a fondo, ecco tutto. Non è giusto, ma succede. Qualcuno va a fondo”.

 “ Vern Tessio rimase ucciso in un incendio che rase al suolo un edificio di appartamenti di Lewiston, nel 1966….Tedd se ne andò in uno squallido incidente automobilistico….Verso la fine del 1971, Chris entrò in un Chicken Delight di Portland per il pranzo. Giusto avanti a lui, due uomini iniziarono a litigare su chi era il primo della fila. Uno dei due tirò fuori un coltello. Chris, che era sempre stato il migliore di noi a mettere pace, si mise in mezzo e si prese una coltellata alla gola. Lo lessi sul giornale: stava finendo il suo secondo anno di università.”

 “Guardai verso sinistra, e oltre la fabbrica potei vedere il Castle, non tanto ampio ora, ma un po’ più pulito, scorrere ancora sotto il ponte tra Castle Rock e Harlow. Il ponte ferroviario è scomparso, ma il fiume è ancora in giro. E anch’io”.

10 thoughts on “Stagioni Diverse: l’ Autunno dell’innocenza – Il Corpo (Stand by me)

  1. wwayne ha detto:

    Di Stephen King ho letto nell’ ordine:

    Cell
    Joyland
    Christine la macchina infernale
    22/11/’63
    The Dome
    Ossessione
    Carrie

    Sono state tutte e 7 delle bellissime esperienze, dei veri e propri viaggi all’ interno di un libro unico, di un mondo sconosciuto, di una mente geniale.
    E, come sempre succede alla fine di un bel viaggio, si é soddisfatti di come é andato, ma si é anche tristi, perché avremmo voluto prolungarlo per sempre.
    Ciò che apprezzo di più di Stephen King é l’ empatia che riesce a creare tra il lettore e i personaggi del romanzo. Ad esempio, mentre leggevo 22/11/’63 mi affezionavo profondamente non soltanto al protagonista, ma anche ai personaggi di contorno. E’ davvero un’ abilità non comune.

    • merenwen22 ha detto:

      Hai perfettamente ragione, Stephen King è in grado di creare dei veri e propri mondi dal niente, basta solo pensare al fatto che in ogni libro ci mette sempre 2 o 3 collegamenti ad altri libri, citando personaggi o avvenimenti che solo chi ha letto tutto o gran parte delle sue opere può cogliere. Stagioni diverse forse è uno dei pochi che si distacca dal ” genere horror”, anche se ne mantiene certi elementi e anche se parlare di “genere”, per Stephen King, è molto limitante, visto che un suo libro ha milioni di piccole sfumature diverse.
      22/11/63 mi manca, ma è nella mia lista! Grazie del commento, passerò a trovarti nel tuo blog.
      Ciao, a presto.
      Sara

  2. sherazade ha detto:

    Uno dei libri (l’altro è La lunga marcia) più emozionanenti e ‘umani’ di Stephen King. Mi hai dato una bellss idea e mi è venuta voglia di rileggerlo anch’io.

    sherazadel’estatestafinendo

  3. Roberto Contestabile ha detto:

    Ricordo molto bene il film, tanto quanto il libro! Appassionato di Stephen King fin da ragazzino. Poi negli anni mi sono perso…causa altre passioni! Non rinnego il passato e molto volentieri andrei a rileggere molti titoli impolverati sullo scaffale. Ricordo “Ossessione” con lo pseudonimo di Richard Bachman, altri più famosi come “Christine” (da cui un altrettanta bella trasposizione cimematrografica). Che dire di “Misery, La metà oscura, Carrie, Le ali della libertà” (titolo storpiato all’italiana…) ecc.ecc….potrei star qui a parlare per ore!
    Tanti bei racconti da leggere, trasformati in buon cinema da vedere ed ascoltare.
    Ma più di tutti preferisco mi viene in mente “La lunga marcia”…non so perchè.

  4. […] con quel gruppo di amici che esistevano quasi solo al mare ha il gusto malinconicamente amaro di quel racconto di King che tanto […]

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